Gran teatro Puccini Auditorium Caruso
Via delle Torbiere, Torre del Lago Puccini
Cyrano De Bergerac (E. Rostand)
Compagnia teatrale:Teatro Viaggiante
Regia di: S. Micheletti
Cyrano de Bergerac è l'indomito spadaccino, eroe, romantico sognatore e poeta. Cyrano è innamorato della bella Rossana che però ha occhi solo per Cristiano: il coraggioso cadetto sciocco! Qui scatta la commedia: Cristiano si presterà ad un gioco pericoloso e, sotto i suggerimenti amorosi del suo fiero capitano Cyrano, farà capitolare Rossana in un amore travolgente. Ma Rossana si innamorerà, a sua insaputa, delle parole che scaturiscono dall'animo fiero e nobile del valoroso Cyrano più che dell'aspetto del nobile Cristiano. Scoperti i veri sentimenti di Rossana, Cristiano vuole svelare l'inganno, vuole che l'amore sia puro, ma un colpo mortale sul campo di battaglia gli impedirà di svelare la verità. Rossana vivrà nel ricordo di Cristiano che credeva un purissimo amante, mentre Cyrano reggerà il gioco continuando ad amare Rossana segretamente, struggendosi d'amore per non poter denunciarsi alla sua amata e non tradire l'amore dell'amico... il finale sorprendente scriverà una delle più intense storie d'amore di sempre.
Gran teatro Puccini Auditorium Caruso
Via delle Torbiere, Torre del Lago Puccini
Il berretto a sonagli (L. Pirandello)
Compagnia teatrale:Teatro Viaggiante
Regia di: S. Micheletti
L'irresistibile vicenda di Beatrice Fiorica, che vuole denunciare al delegato Spanò il tradimento di suo marito con la giovane moglie del suo maturo scrivano Ciampa, che sa ma tace, purchè gli venga salvato l'onore. Beatrice fa scoppiare lo scandalo e tutta la famiglia le va contro. Spanò cerca di far apparire che non c'è stato alcun tradimento.
Gran teatro Puccini Auditorium Caruso
Via delle Torbiere, Torre del Lago Puccini
L'Avaro (C.Goldoni)
Compagnia teatrale:Teatro Viaggiante
Regia di: S. Micheletti
L'Avaro è la commedia di un solo atto scritta da Carlo Goldoni nel 1756. Si tratta di una rivisitazione dell'omonima commedia di Molière, a sua volta ispirata all'Aulularia di plauto. La commedia si svolge a Pavia all'interno della casa di Don Ambrogio: Un vecchio avaro il cui unico figlio è venuto a mancare ormai da un anno. Presso la sua dimora vive trattata come una figlia Donna Eugenia, la Nuora. Ad essa Don Ambrogio dice di essere molto affezionato. Sebbene costei sia per lui larga fonte di spese, Don Ambrogio non ha interesse a maritarla per non distaccarsi dalla dote che dovrebbe restituire. Il guazzabuglio verrà concluso da una trovata del Cavaliere Costanzo, uno dei tre pretendenti, che proporrà la più vantaggiosa delle soluzioni.
Gran teatro Puccini Auditorium Caruso
Via delle Torbiere, Torre del Lago Puccini
L'importante è volersi Bene (G. Feydeau e P. Marivaux)
Compagnia teatrale:Teatro Viaggiante
Regia di: S. Micheletti
L'intreccio dell'opera si basa sullo scambio di ruoli che avviene per caso, tra alcuni dei personaggi della commedia. Valeria e figlia di Don firmino, è in età da marito ed è scaltra a vestire i panni della sua cameriera Lisetta, allo scopo di studiare segretamente i comportamenti del suo futuro sposo, il giovane Dorando. Anche Dorando, però, ha usato il suo stesso stratagemma: mascherato da Fortunato il suo servitore, studierà il comportamento di Silvia. Silvia e Dorando, nei panni dei rispettivi servi, si innamoreranno e la stessa cosa accade anche ai due servitori che indossano le vesti dei loro padroni. Silvia inizialmente è amareggiata dal fatto di essersi innamorata di quello crede un servo ma Dorando le rivela la sua identità. Ecco che Silvia si prende una piccola vendetta: non gli svela di non essere Lisetta e questo aumenterà in Dorando il tormento "dell'amore e del caso".
Jenco
Via Menini
L'uomo la Maschera e il Buffone (L. Pirandello)
Compagnia teatrale: I Guitti
Regia di: Adolfo Micheletti
L'UOMO DAL FIORE IN BOCCA
È una 'conversazione a due voci nella notte', alla luce di un lampione: la vita è un breve momento di illuminazione. Un uomo, all'intervenire di un elemento sovvertitore come la fine dell'esistenza, medita il mistero del nostro essere con urgenza appassionata e dolorosa e si fa acutissimo osservatore delle cose. Il pacifico avventore di un caffè notturno è lì per offrirgli l'opportunità di parlare, di esternare il suo dramma, anche se il tentativo di farsi intendere si consuma inutilmente tra l'ansia febbrile del protagonista e il quasi muto stupore dell'uomo che lo ascolta.
LA PATENTE
Qui il personaggio chiave appartiene a quella grande pattuglia di sofferenti che vivono tra il dramma e il divertimento amaro: è un disperato padre di famiglia a cui è stata misteriosamente attribuita la fama di jettatore, che è stato licenziato per questo dal lavoro e che decide infine di ribellarsi all'ingiustizia di cui è oggetto facendosi ufficialmente riconoscere come possessore di quel potere funesto che tutti temono.
BELLAVITA
Bellavita è un marito tradito e deriso, che, morta la moglie, trova la sua vendetta nell'ostentare pubblicamente uno straordinario 'rispetto' nei confronti del rivale: le beffe che per tanti anni era stato costretto a subire, ora si ritorcono su chi gliele aveva procurate. Pirandello imbocca la strada del paradosso, l'unica che riesca ad annegare la pena del cuore: «...ora posso ridere, ridere e far ridere tutti con me!».